COMUNICATO STAMPA
Ancora oggi il buono pasto è il benefit preferito dai lavoratori dipendenti italiani, che ogni anno utilizzano i servizi sostitutivi di mensa per un controvalore di circa 3 miliardi di euro. Nonostante l’incresciosa vicenda del fallimento della società Qui!Ticket e la perdurante abitudine di CONSIP (la centrale di acquisti dello Stato) di bandire gare finalizzate al solo risparmio, a scapito della qualità, le aziende socie di ANSEB hanno dimostrato nella loro attività di tutti i giorni la solidità di un mercato che continua a crescere.
“E’ stato presentato in Senato in sede di conversione del Decreto Legge “Sblocca Cantieri” un emendamento firmato dai senatori Fede, Coltorti e Moronese che punta a correggere le attuali distorsioni che la normativa vigente ha portato nel mercato pubblico dei buoni pasto. L’emendamento, che ha già subito una ulteriore riformulazione rispetto al primo testo depositato e che ci auguriamo non ne subisca altre, mette in atto una equilibrata sintesi di tutti gli interessi della filiera coinvolta. ANSEB apprezza questa iniziativa parlamentare e la sostiene con convinzione, augurandosi che anche il Governo voglia sostenere il testo presentato ieri in Senato, evitando passi indietro sulla norma, che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio raggiunto”. Sono le prime parole di Emmanuele Massagli, Presidente dell’Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto, a riguardo degli emendamenti all’articolo 144 degli Codice dei contratti pubblici (quello che regola il servizio sostitutivo di mensa) contenuti nel disegno di legge di conversione del decreto-legge c.d. Sblocca-Cantieri.
“La larga parte dei problemi di questo mercato sono dovuti ai criteri di selezioni dei vincitori nelle gare pubbliche. Le proposte presentate negli anni da ANSEB insieme a FIPE – Confcommercio sono volte proprio alla correzione dei meccanismi che hanno sempre permesso il massimo ribasso. Oggi il Legislatore ha la possibilità di arrestare la dannosa spirale dell’incremento degli sconti realizzatosi nelle gare bandite da CONSIP, permettendo una competizione fondata sulla qualità del servizio e sull’eterogeneità della rete degli esercenti piuttosto che sul prezzo. Ci auguriamo proceda senza esitazioni in questo senso, a tutto vantaggio dei 900.000 dipendenti pubblici che ogni giorno utilizzano i buoni pasto”.
“Come sempre – conclude Massagli – saremo i primi a coinvolgere la politica e i protagonisti della filiera perché si istituisca una commissione nazionale in grado di monitorare l’andamento del mercato e si lavori insieme, anche mediante l’innalzamento della soglia di non ricomprensione del valore del buono nel reddito da lavoro, per la digitalizzazione del settore, funzionale a una sempre maggiore regolarità e trasparenza”.